Osservatorio Ximeniano
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Relazione Ximeniano
Nel 1756 il gesuita Leonardo Ximenes fondò, nella parte più alta del convento di San Giovannino, un osservatorio astronomico, ora conosciuto come: "Ximeniano".
E' un edificio alto 25 m e si trova in Piazza San Lorenzo in Firenze, di fronte alla chiesa di San Lorenzo.
Tale osservatorio astronomico funzionava già dalla metà del 1500. Nel 1775 fu affidato ai padri Scolopi. Quando il suo fondatore: Ximenes morì, vennero seguite le sue volontà; furono create due cattedre: una di astronomia e l'altra di idraulica. Queste cattedre rimasero attive fino alla metà del XIX secolo, alle quali vennero affiancate, un'attività di rilevazione meteorologica ed una cattedra d'ingegneria.
In questo osservatorio fu molto rilevante la matematica, la geodesia e la cartografia. Infatti nel 1830 Giovanni Inghirami disegnò la prima carta Geometrica della Toscana, essa venne stampata nel1831. La carta geometrica di Inghirami era molto importante perché per la prima volta si rispettava una scala (1:200.000) riproducendo fedelmente il territorio. Da qui ebbe inizio, intorno alla metà dell' 800, la creazione di altre importanti carte, come quelle di Girolamo Segato, l'Atlante di Zuccagni Orlandini e nel 1832 nacque la Carte Generale del Granducato di Toscana, stampata nel 1858 dalla Litografia Militare.
La scuola fiorentina di cartografia nacque grazie al contributo di diversi personaggi come: Ximenes, Inghirami, Ferdinando Morozzi ed Alessandro Manetti. La scuola cartografica ebbe dei predecessori che cercarono, tramite affreschi e dipinti, di raffigurare la città di Firenze, come: Francesco Rosselli, che alla fine del '400, nella sua bottega di Costa San Giorgio a Firenze, disegnò ed incise la "Veduta della Catena". Grazie alla sua esattezza e pignoleria nel ritrarre la città di Firenze nella sua interezza, senza tralasciare od omettere niente, fu il predecessore della scuola cartografica che si venne a creare di lì a poco, infatti fu preso ad esempio per molte cosmografie pubblicate nel Nord-Europa fra il '400 ed il '500, inoltre creò splendidi planisferi tolemaici.
Purtroppo dalla metà del XIX secolo la rilevazione astronomica cessò di essere eseguita ma venne introdotta, grazie a Filippo Cecchi ed a Guido Alfani la disciplina di sismologia.
I dati raccolti su questa materia furono molto importanti per lo sviluppo della sismologia in Italia. Proprio per i grandi e profondi studi che sono stati svolti, in questo laboratorio, abbiamo due vaste biblioteche: una antica e l'altra moderna, contenenti libri risalenti al 1500 su meteorologia e sismologia.
La collezione meteorologica
Una importante collezione posseduta dal laboratorio Ximeniano è la collezione di strumenti metereologici tra questi ricordiamo:
q Un Nefoscopio Cecchi (con cui si può osservare la direzione e individuare la velocità delle nubi)
q Un Eliofanografo ( uno strumento per la misurazione delle ore di luce e dell'intensità della radiazione solare
q Un Nefoscopio Cecchi (con cui si può osservare la direzione e individuare la velocità delle nubi)
q Un Eliofanografo ( uno strumento per la misurazione delle ore di luce e dell'intensità della radiazione solare
q Uno Psicrometro di August (è uno strumento idrometrico, cioè creato per misurare l’umidità, che utilizza il principio che l'aria secca favorisce l'evaporazione, mentre quella umida lo ostacola. )
q Un Barometro Fortin (Si tratta di un barometro trasportabile con cisterna parzialmente in vetro e con il fondo di cuoio)
q Un Barometrografo Agolini (rileva la pressione atmosferica e la temperatura, riportando i valori su un foglio grazie a due punte scriventi.)
q Un Areobarografo Cecchi ( per registrare la pressione atmosferica).
A Cecchi dobbiamo un barometro ed un termometro giganti, essi sono situati nella Loggia di Piazza della Signoria e furono commissionati dagli Asburgo-Lorena.
.Una parte degli strumenti è conservata nella Stazione e nel Laboratorio di meteorologia, dove ancora oggi si effettuano ricerche sui fenomeni atmosferici.
In questo Osservatorio meteorologico, fine dal 1813, troviamo un'infinità di strumenti come: termometri, barometri, igrometri, strumentazione registrante, pluviografi ed anemografi, questi strumenti sono stati man mano affiancati con altri più moderni.
Inoltre possiamo accreditare al laboratorio Ximeniano, grazie a Cecchi, una grande collezione di
strumenti, che consta di ben 9 complessi sismografi, 42 strumenti sismografici ed alcuni avvisatori e sismoscopi.
Alla fine del 1800, proprio Cecchi costruì i primi sismografi ed uno di essi utilizzava i pendoli per rilevare le scosse telluriche e misurare l'oscillazione. Questo sismografo a pendoli era costruito con aste di varie lunghezze e grazie a queste aste rilevava il terremoto, facendo sì che esse oscillando bidimensionalmente, avendo alla fine un pendolo ed un pennino potessero incidere su carta affumicata la rilevazione del terremoto, in realtà necessitavano di 3 sismografi a pendolo.
I successori di Cecchi integrarono e migliorarono il sismografo da lui creato, inventando il "microsismografo elettrico a registrazione continua", questo strumento lo dobbiamo ad Alfani.
Il microsismografo serviva per registrare la durata del terremoto ed era alimentato con attivatori a circuito elettrico. Un altro strumento ancora oggi funzionante ed utilizzato è il "Fotosismografo", esso serviva per registrare il movimento delle placche.
L'osservatorio contempla un ulteriore collezione, quella astronomica, lasciata in eredità da: Ximènés, Del Ricco, Canovai, Inghirami ed Antonelli.
Gli strumenti creati da queste persone sono stati utilizzati fin dalla loro costruzione ed usati nell'osservatorio per svolgere l'attività geodetica sul territorio toscano: cannocchiali, telescopi, teodoliti, strumenti geodetici, strumenti misti: astronomici e geodetici, bussole, orologi astronomici e regolatori in genere ed attrezzatura tecnica geodetica, inoltre abbiamo: riproduzioni di carte topografiche e geografiche ed anche disegni tecnici. Un complesso totalmente a parte è la "Rotonda del Telescopio" con un enorme telescopio riflettore, creato da Tito Gonnella.
Oggi l'osservatorio Ximeniano è un ente scientifico autonomo. Esso svolge un'attività di ricerca scientifica in campo geofisico e meteorologico, infatti sul tetto di questo edificio si ha una stazione meteorologica, tutt'ora, funzionante con un'antenna che rileva e registra il tasso d'inquinamento atmosferico.L'Osservatorio ha una rilevanza non solo a livello regionale ma anche nazionale, infatti da più di 30 anni fa parte della rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Inoltre, ancora oggi, è presente all'interno dell'Osservatorio la stanza di Ximenes, dove sono stati riuniti: telescopi, quadrati mobili, compassi ed il tellurio. Sempre all'interno dell'Osservatorio troviamo la linea della meridiana, disegnata da Leonardo Ximenes, il telescopio refrattario a riflessione da lui stesso creati.