Introduzione

Percorriamo il corso del fiume ponendo attenzione ad alcuni elementi del patrimonio tecnologico del Bisenzio dalla sorgente alla confluenza in Arno.

Ci soffermiamo, in particolare, a conoscere i mulini e il lavoro del Mugnaio che,in passato, hanno rappresentato per molti secoli la sintesi della vita economica del nostro territorio e in seguito hanno costituito la forza motrice dei primi insediamenti tessili, progenitori delle industrie moderne.

Ci siamo cimentati anche nel tentativo di ricostruire un modello di mulino ad acqua che ne mettesse in evidenza la struttura e il funzionamento

Il Mulin de’ Fossi

Il mulino è ancora oggi attivo ed è sempre appartenuto ai Cecconi, antica famiglia di mugnai. Fu costruito da Pietro Cecconi alla fine dell’800 nel tratto di strada che collegava San Quirico con Sasseta, un tracciato che proprio in quegli anni sostituì la strada medievale.

L’impianto idraulico, ristrutturato nel 1935, raccoglie le acque del Fiumenta. Posizionato a diversi livelli, consente di osservare il sistema dell’albero di trasmissione, costruito da Elio Tarocchi, e del ritrecine. Questo mulino ha attualmente quattro macine tra le quali la più antica è quella per macinare l’orzo, in funzione da 120. Le macine venivano azionate dall’energia idraulica; accanto al mulino fu’ costruito, nel secondo dopo guerra, un grande forno che poteva contenere cento pani da un chilo ciascuno.

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