La distribuzione delle piante, arboree, arbustive ed erbacee, è condizionata notevolmente dal clima. Il clima considerato in tutte le sue componenti ma in particolare valutando la temperatura e le precipitazioni, permette di avere differenze nelle associazioni vegetali al livello latitudinale che in parte sono raffrontabili con quelle altitudinali.Quindi le variazioni che possiamo osservare ad esempio nelle successioni vegetali dell’alta montagna dell’Appennino Centrale italiano possono essere raffrontabili con quelle della bassa collina dell’Europa Centrale.
In Italia le zone fitoclimatiche sono suddivise secondo le specie vegetali più rappresentative in Lauretum (Alloro), Castanetum (Castagno), Fagetum (Faggio), Picetum (Abete Rosso), Alpinetum (Erbacee e pochi arbusti delle microterme).
Le piante Xerofile e Termofile come Alloro, Leccio, Corbezzolo, Lentisco etc, ed altri sempreverdi tipici della macchia mediterranea indicano un clima temperato-caldo in cui per le zone più calde si possono avere medie annue di 15-23°C. Le piogge risultano concentrate nel periodo autunno-invernale con siccità estiva. Il gruppo delle caducifoglie come Castagno, Querce del tipo del cerro o roverella, carpino, frassino, tiglio, nocciolo è invece tipico di ambienti con temperature medie annue minori (10-15°C) con maggiori escursioni termiche e maggiore umidità in particolare se associate a specie quali il salice, l’ontano, l’olmo.

Boscho a latifoglie
Un clima decisamente più fresco e umido (medie annue da 7-12°C) viene segnalato dalla presenza di piante già microtermiche come faggio e abete bianco. Ancora in successione troviamo la fascia dell’abete rosso resistente a temperature medie annue di 3-6°C con la presenza di precipitazioni nevose.

Elementi montani
Il Pino è una pianta che possiamo trovare nelle sue varie specie in presenza di condizioni climatiche differenti: si va dal Pino marittimo delle zone più calde al Pino cembro che sopporta temperature medie annue intorno a 0°C. La sua presenza deve quindi essere valutata in concomitanza di fasi sfavorevoli alle latifoglie e alla vegetazione arborea in generale, ed è, in questo caso, indicatore di clima freddo. Inoltre si deve considerare che la sua presenza risulta sempre maggiormente rappresentata per la grande produzione pollinica e per le caratteristiche morfologiche del granulo che determinano una grande diffusibilità (sacche aerifere); in pratica il dato del Pino da solo non è sufficientemente significativo, ma ha una funzione di supporto nell’evoluzione generale della sequenza.

Abetine
Se le temperature medie annuali scendono fino a -2°C le specie vegetali presenti saranno microterme, non arboree ovvero arbustive e soprattutto erbacee. Il gruppo delle Piante erbacee (PNA, piante non arboree) normalmente fa parte del quadro vegetazionale, soprattutto in ambiente di pianura alluvionale, ma acquista valenza climatica quando rimane l’unico gruppo rappresentativo della vegetazione; la dominanza di questo raggruppamento testimonia, infatti, un ambiente di tipo freddo, glaciale (Artemisia, Chenopodiaceae, Vaccinium,ecc.) simile alla tundra.

Erbacee
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