La Palinologia si occupa fondamentalmente dello studio dei granuli pollinici, ma si allarga anche ad altri disseminuli vegetali (ad es. spore, cisti algali). Il termine, introdotto da Hyde e Williams nel 1940, infatti deriva dal verbo greco Ralynein (palynein) che significa diffondere o spargere attorno e per quanto abbia assonanza col termine "polline", non deriva direttamente da esso. La disciplina nasce verso la metà del secolo scorso, ma si sviluppa compiutamente in tutte le sue ramificazioni verso la prima metà del nostro secolo.
Questa materia viene suddivisa in vari settori.
Morfopalinologia sta alla base di tutti i settori della Palinologia in quanto fornisce la possibilità di identificare i tipi pollinici. Essa sistematicamente osserva, descrive, fotografa e, su base statistica, elabora i dati (le misure) riferiti ai diversi parametri morfologici (raggruppamento, polarità, simmetria, aperture, sporoderma, esina, dimensioni, perimetro, forma, aperture) peculiari per ogni taxon. Ciò implica l'uso di una terminologia appropriata che si va facendo sempre più complessa al passo con il progresso tecnologico. È collegata con altre materie come la Sistematica, la Tassonomia, la Filogenesi, ecc.
Aeropalinologia studia i pollini in aria, per lo più attraverso il monitoraggio con campionatori volumetrici; è collegata con l'Allergologia, ma anche con la Meteorologia/Climatologia.
Melissopalinologia (Melittopalinologia) studia i pollini nel miele e in vari prodotti apistici al fine di individuarne l'origine botanica e geografica. Ha acquistato particolare importanza in seguito alla commercializzazione spinta dei prodotti apistici ed alla conseguente esigenza di immettere sul mercato prodotti di origine controllata ed esenti da sofisticazioni. Ha collegamenti interdisciplinari con l'Entomologia, Apicoltura, ecc. e sconfina nella Bromatopalinologia (studio dei pollini negli alimenti).
Farmacopalinologia studio dei pollini nelle droghe al fine di verificarne l'origine botanica, geografica e la qualità. Può avere collegamenti con la Botanica farmaceutica, Farmacognosia e con la Medicina Legale.
Criminopalinologia studio dei pollini in reperti collegati a crimini di vario tipo (ad es. ricerca del polline sulle vesti di un sequestrato per cercare di rintracciare il luogo di prigionia); è collegata con la Medicina Legale e con varie materie forensi.
Copropalinologia studio dei pollini nelle feci, possibile per la resistenza dell'esina agli enzimi digestivi; è a cavallo tra la Paleopalinologia e l'Actuopalinologia, a seconda se si tratta di coproliti (feci subfossili/fossili) o di un "prodotto" moderno; è utile per ricostruire la dieta vegetale dell'uomo o di un animale e può aver collegamenti con l'Archeopalinologia, Etologia, ecc.
Briopalinologia studia le piogge polliniche attuali per lo più in trappole naturali (cuscinetti muscinali, piante a pulvino, humus, lettiere, campioni di superficie, resine, neve ecc.), con vari scopi, fra cui uno importante è quello di costruire dei "modelli" utilizzabili nell'interpretazione delle piogge polliniche del passato (Paleopalinologia)
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